lunedì 27 aprile 2009

Acque aromatiche. Loro uso in cosmetica naturale.

L'acqua aromatica o floreale o idrolato è un prodotto naturale che si ottiene con un procedimento che ho già spiegato qui
http://frarosaverde.blogspot.com/2009/03/olii-essenziali-capitolo-1.html
procedimento che ci consente di riconoscere il vero prodotto naturale.

La vera acqua aromatica naturale non contiene conservanti e ciò è facilmente spiegabile con il fatto che si tratta praticamente di acqua demineralizzata, dunque meno atta alla proliferazione batterica.
Tuttavia si tratta di un prodotto abbastanza delicato e alterabile e la sua "verace" naturalità la riconoscerete dalla scadenza molto breve del vostro flacone, generalmente qualche mese, al massimo 1 anno dalla data di produzione.
Inoltre, una volta aperto si consiglia di tenere il prodotto in frigo, specialmente durante l'estate. In inverno è possibile tenerla in luogo fresco e buio (armadietto) e comunque va utilizzata in tempi brevi in tutti i casi.

La qualità da preferire è la qualità bio (del vegetale di partenza). Inoltre le migliori aziende garantiscono la microfiltrazione dell’acqua, procedimento che libera da eventuali elementi inquinanti.
Se non abbiamo queste caratteristiche… sinceramente non vedo la differenza rispetto ad una tisana fatta in casa con l’acqua del rubinetto. Ovviamente esagero un pò, però se dobbiamo pagare soldi per l’acqua…almeno che ci sia un motivo !

Se l'acqua aromatica è davvero naturale, senza aggiunta di profumazioni, non aspettatevi profumi eclatanti ma piuttosto lievi profumi vegetali.
E’ da considerarsi una cura delicata per la pelle nei casi di acque lenitive oppure un cosmetico del tutto naturale per la pulizia del viso, ad esempio per struccarsi.
Infatti l’idrolato si usa prevalentemente come:
-tonico viso
-struccante leggero per trucco molto leggero
-dopobarba analcolico
-ingrediente per le preparazioni di cosmetici casalinghi (creme o maschere)
-acqua da tenere nella borsa-bebè per pulizie veloci fuori casa, in abbinamento ad un olietto vegetale (l’idrolato è da preferirsi sicuramente a qualunque preparato con ingredienti sintetici)
-acqua da tenere nella borsa insieme a salviettine di tessuto-non tessuto per confezionarsi al momento delle salviettine intime, oppure per rinfrescarsi il viso in caso di mancanza d’acqua.

Negli ultimi due casi, se ne fate un uso quotidiano e continuativo fuori casa, una soluzione ottimale sia per la conservazione dell’idrolato che per diminuire il peso in borsa è quella di dividere l’idrolato in piccoli flaconcini di vetro scuro da tenere in frigo e da prendere al momento.
I flaconcini, ad esempio da 30 ml, si trovano facilmente in farmacia a basso prezzo.
In pratica ci si confeziona delle monodosi

Vediamo alcune acque aromatiche molto comuni e le loro caratteristiche.
Anche se c'è un uso "caratteristico" le acque sono comunque abbastanza interscambiabili tra loro e il mio suggerimento è quello di affidarsi alla propria preferenza olfattiva.

Acqua di hamamelis
Per le pelli delicate e sensibili.

Acqua di fiori d’arancio
Per le pelli che tendono ad essere secche.

Acqua di Tea Tree
Tonica e purificante.

Acqua di rosa
Indicata sia come tonico sia come piccolo trattamento anti-età prima di stendere la crema idratante mattutina.

Acqua di fiordaliso
La tipica acqua per gli impacchi su occhi stanchi. Utilizzabile sulle pelli sensibili per vari usi.

Acqua di lavanda
Per le pelli grasse, ma anche come tipica acqua per le pelli dei bambini.

Acqua di camomilla
Anche questa per pelli sensibili e per tutte le pelli.

Acqua di geranio
Tonico per tutte le pelli. Usata su tutto il corpo dopo la doccia in estate, tende ad allontanare le zanzare (o almeno speriamo!)

Un appunto sui prezzi: generalmente sono piuttosto abbordabili e anzi è un prodotto abbastanza economico se lo confrontiamo con vari "liquidi" della cosmesi classica.

domenica 26 aprile 2009

Cosmoprof 2009. A Bologna si discute anche di Cosmos, certificazione europea per la cosmesi naturale. In vigore dal 1° settembre 2009


Che cosa ci possiamo aspettare come utilizzatori di cosmesi naturale/eco/biologica ?
Che cosa devono cambiare le aziende italiane attualmente certificate Aiab-Icea ?
Alcune certezze e alcune domande.

In graditissimo dialogo con le mie care comari bioallegre si parla di Cosmos: Cosmetics Organic Standard.
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Qui le info su Cosmos al Convegno del 4 aprile
http://biodetersivi.blogspot.com/2009/04/cosmos-certificazione-europea-per-la.html
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Qui le domande
http://biodetersivi.blogspot.com/2009/04/cosmos-certificazione-europea-per-la.html#comments

Domande ulteriori che mi pongo e che lascio nell'aere della rete: mi piacerebbe conoscere il parere delle aziende produttrici sulle certificazioni, italiane o europee che siano.
Quanto le ritengono utili?
Quanto le ritengono problematiche nella conduzione aziendale e perchè?
Hanno rilevato differenze di vendite conseguenti ad una certificazione oppure ci sono altri fattori che influenzano l'andamento delle vendite della cosmetica naturale (in Italia) ?

Ai clienti-utilizzatori di cosmesi invece chiederei:
Sapevate che esistono delle certificazioni anche per la cosmesi (e non solo per il cibo) ?
Vi affidate con più sicurezza alla certificazione oppure preferite affidarvi ad una marca che vi garantisce serietà e buoni prodotti ?
Oppure, ancora, preferite leggere gli Inci e valutare volta per volta ?

Le risposte a queste domande, incrociando pareri di aziende e pareri di clienti, darebbero un'idea sul prossimo futuro della cosmesi naturale certificata.

lunedì 20 aprile 2009

Olii essenziali Capitolo 2 di 2

Parte Terza (e ultima)

Suddivisione degli olii in categorie di precauzione:
“Molto Forti e/o possibile alta tossicità”
“Fotosensibilizzanti”
“Dermocaustici e sensibilizzanti”
“Sicuri se usati adeguatamente, gli o.e. meglio tollerati”

Premessa
Ho già fatto cenno al concetto di chemiotipo in un precedente post (che dovete avere letto necessariamente prima di leggere questo ultimo post!! ).
Ora brevemente lo sviluppo per permettere di comprendere al meglio anche le classificazioni che vado ad esporre. Il chemiotipo è la molecola/molecole prevalente/i che ci permettono di raggruppare gli o.e. in qualche modo in “classi”. Se prendiamo una stessa pianta (es. timo o lavanda) il chemiotipo individua e distingue delle varietà diverse e addirittura ci permette di dire quale varietà è fortemente antibatterica e quale è blandamente antibatterica (vedi timo come esempio classico) – oppure distinguere addirittura una varietà potenzialmente tossica per il corpo umano da una varietà che non lo è.

Nello stesso tempo, questo non significa che un olio sia interscambiabile con un altro in quanto facente parte dello stesso chemiotipo.O meglio, lo è solo in linea generale, molto generale. Il fatto che ciascun o.e. sia costituito da centinaia di sostanze in sinergia tra loro è il motivo per cui gli olii sono difficilmente “sovrapponibili”. Una certa sinergia di sostanze presente in un determinato olio può renderlo sconsigliabile o consigliabile rispetto ad un altro dello stesso chemiotipo.
Ricordiamoci dunque che gli o.e. sono miscele molto complesse di composti biochimici e dunque anche dei componenti presenti in tracce possono far variare sia l’aroma che gli effetti dell’olio.

Oltre a questo ricordiamoci nelle nostre ricerche dell’olio “personale e preferito” che la composizione chimica di un olio essenziale subisce varie influenze: area geografica , clima, tipo di coltivazione o raccolta spontanea, tempi e metodi di raccolta, diversa esposizione alla luce e al calore del sole in dipendenza dell’andamento della stagione. Questo è il motivo per cui troverete diverse analisi gascromatografiche della stessa pianta anche della stessa ditta: se cambia il lotto di produzione possono cambiare anche quantità/qualità/sinergie dei composti dell’olio. Non dobbiamo diventare dei chimici solo per acquistare un o.e. ma possiamo ora ben comprendere la differenza tra un’azienda professionale e di lunga tradizione che tiene sotto controllo tutta una serie di parametri di qualità rispetto ad un’azienda “estemporanea”. Ricerchiamo dunque sempre la qualità per questo tipo di acquisto.

La mia premessa vuole anche essere esplicativa per la classificazione seguente che ho creato per mia comodità e per comodità di altre utilizzatrici cosmetiche casalinghe: è una classificazione molto generale che per forza di cose comprende solo gli o.e. più diffusi e conosciuti. Inoltre in alcuni casi avrei potuto operare dei distinguo per alcuni olii della stessa famiglia, tuttavia ho preferito in via prudenziale creare della categorie piuttosto generalizzate, a voi lascio la ricerca “del particolare” nel caso voleste utilizzare una famiglia di olii individuati da me come problematici.
Spero che questa mia fatica sia utile a più persone: ho rilevato una forte carenza di "lavori organici” in italiano soprattutto per l’uso casalingo e cosmetico sicuro che si tenga nettamente distinto da un uso aromaterapeutico riservato ai professionisti.
Purtroppo molte “spignattatrici fai-da-te” sconfinano in tipologie di olii e in dosaggi da riservarsi strettamente all’aromaterapia, senza nemmeno saperlo, e questa la ritengo un’ignoranza dannosa per sé, per la propria famiglia, figli, amici.



Categoria “Molto Forti e/o possibile alta tossicità”
Si trattta di o.e. con particolare potenziale di tossicità e possibilità di disturbo ormonale/endocrino.
Possono essere, a titolo di esempio: altamente tossici o allergizzanti o neurotossici o abortivi o aggravare alcune patologie (un solo esempio sono le forme cancerogene estrogeno-dipendenti).
Si deve escluderne totalmente l’uso per i bambini e per le donne in gravidanza, come pure per i soggetti sensibili e le persone anziane.
Se si usano questi questi olii consiglio vivamente di informarsi preventivamente e approfonditamente sul singolo olio, tutte le indicazioni e controindicazioni.
Il parere del medico è la miglior scelta in questo caso.
Volutamente ho lasciato a fine di questa lista-e separati dagli altri- alcuni o.e. che sono molto usati (anche in abbondanza) nelle preparazioni casalinghe e ritenuti praticamente innocui: li inserisco a pieno titolo in questa mia lista perché in realtà presentano delle problematiche notevoli e vanno dunque valutati caso per caso prima di utilizzarli.

Achillea Millefoglie -Achillea millefolium (presente anche nella lista “dermocaustici”)
Aneto -Anethum graveolens
Anice -Pimpinella anisum
Angelica - Angelica archangelica (presente anche nella lista “fotosensibilizzanti”)
Artemisia/Estragone -Artemisia dracunculus (presente anche nella lista “dermocaustici” - il nome italiano più conosciuto è dragoncello)
Basilico -Ocimum basilicum (presente anche nella lista “dermocaustici”)
Cedro dell’Himalaya -Cedrus deodora
Cedro Atlantico -Cedrus atlantica
Cumino - Cumimum cyminum (presente anche nella categoria “dermocaustici”) , a forti dosi è stupefacente
Eucalipto -Eucalyptus globulus, Eucalyptus dives Schau. Piperitoniferum,
Eucalyptus polybractea cryptonifera, Eucalyptus radiata, Eucalyptus smithii – e altre varietà con potenze differenziate e da valutare caso per caso
Finocchio -Foeniculum vulgare
Pino Laricio -Pinus nigra laricio
Prezzemolo -Petroselinum sativum
Rosmarino -Rosmarinus officinalis , diverse varietà da valutare ma fondamentalmente di simile potenza
Salvia -Salvia officinalis (è uno degli olii più forti e pericolosi che si possano trovare, eppure non ce lo immagineremmo mai se pensiamo all’innocua fogliolina di salvia. L’o.e. è ben altra cosa e vi può spedire facilmente all’ospedale)
Tagete -Tagetes minuta, Tagetes glandulifera
Timo - Thymus vulgaris ct timolo (presente anche nella categoria “dermocaustici”)

Salvia Sclarea -Salvia sclarea Linnaeus (notevole influenza sul sistema ormonale)
Sandalo -Santalum album (sconsigliato per uso continuativo)
Menta -Mentha arvensis, Mentha piperita, Mentha spicata (presente anche nella categoria “dermocaustici”)

Nota sulla menta, perché sono certa che non ve l’aspettavate di trovarla tra gli olii problematici.
Tra le numerose varietà di menta da cui si estrae l’olio essenziale, sono rare le eccezioni in cui l’o.e. non risulti particolarmente potente e per questo pericoloso per un uso quotidiano e per tutti i soggetti indifferenziatamente. Le tre varietà che ho elencato sono solo tre esempi che troverete facilmente in vendita e che – a dispetto delle nostre convinzioni- risultano presso gli esperti di o.e. da utilizzarsi solo su indicazione del medico aromaterapeuta e comunque con precauzioni molto superiori alla norma, sia per problemi di tossicità che di dermocausticità.
D’altra parte, pensate all’aroma della semplice tisana di menta o di un prodotto contenente mentolo: prendete questi esempi e moltiplicate per mille volte l’effetto, ed ecco un’idea dell’olio essenziale di menta. Per me la menta non deve rientrare nell’uso della cosmetica e della detersione/profumazione fai-da-te casalinga: troppo probabile l’evento che venga a contatto con persone che non la tollerano.
Un bel mazzo di menta fresca in un vaso sì. L’olio essenziale da spargere qua e là continuamente meglio di no.

Fate comunque attenzione a tutta questa lista: sono olii molto particolari e da usarsi con cognizione di causa.



Categoria “Fotosensibilizzanti”
Si tratta di o.e. che applicati sulla pelle (anche se ben diluiti) prima dell’esposizione al sole o lampade UV possono dare molto facilmente fotoreazioni di vario tipo: allergie, dermatiti, macchie della pelle, ecc.
E’ consigliabile in generale escluderne l’uso cosmetico in estate, ad esempio negli olii e nelle creme, ma anche nei profumi, in quanto anche se non andiamo al mare molto facilmente ci esponiamo al sole durante il giorno.
Sono in gran parte olii da agrumi ma non solo.


Angelica - Angelica archangelica (presente anche nella lista “molto forti”)
Bergamotto - Citrus bergamis L.
Sedano - Apium graveolens
Limone - Citrus limonum
Mandarino - Citrus reticulata Blanco
Levistico - Levisticum officinale
Arancio –tutte le varietà di arancio e agrumi simili, a.dolce e a.amaro, fotosensibilizzanti anche se in misura molto diversa: Citrus sinensis , Citrus aurantium e altre (in questa breve guida le metto prudenzialmente tutte insieme anche se sono molto diverse, ad esempio in base all’uso delle bucce o delle foglie)
Pompelmo - Citrus paradisii
Prezzemolo - Petroselinum sativum
Verbena - Lippia citriodora (presente anche nella lista “dermocaustici”)
Tagete - Tagetes minuta, Tagetes glandulifera (presente anche nella categoria "molto forti“)



Categoria "Dermocaustici e sensibilizzanti"
Si tratta di o.e. molto irritatati sulla pelle. Come già detto TUTTI gli o.e. usati puri sulla pelle sono caustici (come eccezione, l’uso puro è da farsi solo su prescrizione medica). Quelli elencati qui di seguito sono più AGGRESSIVI degli altri, quindi attenzione ancora superiore e diluizione superiore alla norma.
A fine lista ho fatto una distinzione (necessaria per chiarezza) di un gruppo di o.e. che sono molto usati sia nella cosmetica/detersione classica che in quella eco-bio, e dunque qualcuno si potrà stupire: in realtà entrano solo“a margine” in questa mia lista cioè sono meno aggressivi degli altri ma a ragion veduta creo una piccola "categoria intermedia".
Il fatto poi che siano molto usati nei prodotti in commercio significa solamente che sono perfettamente dosati da professionisti (e testati dermatologicamente) e dunque non rappresentano nessun problema in quantità infinitesimali nei prodotti in vendita.
Altra cosa invece, come già sottolineato, è considerare l’olio puro e quindi avere un’indicazione saggia per l’uso casalingo/cosmetico fai-da-te.

Artemisia/Estragone - Artemisia dracunculus (presente anche nella lista “molto forti” - il nome italiano più conosciuto è dragoncello)
Alloro –Laurus nobilis
Bay Saint Thomas - Pimenta racemosa
Basilico -Ocimum basilicum (presente anche nella lista “molto forti”)
Cannella - Cinnamomum verum (bambini solo oltre i 6 anni)
Cumino - Cumimum cyminum (presente anche nella lista “molto forti”)
Chiodi di Garofano -Syzygium aromaticum, Eugenia caryophyllus (bambini solo oltre i 6 anni)
Menta -Mentha arvensis, Mentha piperita, Mentha spicata (presente anche nella lista “molto forti”)
Origano -Origanum vulgaris, Origanum compactum (totalmente sconsigliati nei bambini di qualsiasi età)
Timo serpillo -Thymus serpyllum
Timo -Thymus vulgaris ct timolo (presente anche nella lista “molto forti”), Thymus vulgaris ct Linalolo, Thymus vulgaris ct thujanolo, Thymus satureoides - sono tutte varietà da usarsi sopra i 6 anni d’età e presentano tutti problemi di dermocausticità. Il più forte è il chemiotipo “timolo” ma anche gli altri non scherzano.
Verbena - Lippia citriodora (presente anche nella lista “fotosensibilizzanti”)
Maggiorana -Origanum majorana
Niaouli -Melaleuca quinquenervia cineolifera (bambini oltre i 6 anni)
Pino Silvestre -Pinus sylvestris (bambini oltre i 6 anni)

A margine i seguenti olii:
Lemongrass -Cymbopogon citratus
Citronella -Cymbopogon winterianus, Cymbopogon nardus
Limone - Citrus limonum (presente anche nella lista “fotosensibilizzanti”)
Arancio Dolce - Citrus sinensis (presente anche nella lista “fotosensibilizzanti”)
Ylang Ylang –Cananga Odorata

Mi ripeto. Questi cinque o.e. in coda alla lista presentano una certa aggressività cutanea, certamente molto minore del timo o della cannella o della menta ma comunque da tenere presente. Sono perfettamente dosati e sicuri nei prodotti in commercio, ma noi li avremo puri e quindi dobbiamo ricordare la loro potenza.
Da annotare che tutti gli agrumi contenenti un’alta percentuale di Limonene, rilevabile dalle loro schede fornite dall’azienda, sono da considerarsi possibili allergizzanti/sensibilizzanti sulla pelle. Per il resto gli agrumi sono piuttosto sicuri.



“Olii relativamente sicuri se usati adeguatamente: in dosi infinitesimali sono sicuri”

Ecco di seguito gli o.e. meglio tollerati nella generalità dei casi.

Tenute presente le precauzioni del post precedente (leggete!!) e la regola generale :
-non usare in gravidanza-allattamento
-non usare nei bambini sotto i 3 anni
questi o.e. , una volta verificate le loro caratteristiche e la propria compatibilità personale, si possono usare a scopo “profumatorio” nelle preparazioni casalinghe.
Nella lista includo anche alcuni agrumi che adeguatamente dosati ed esclusa l’esposizione solare rimangono molto piacevoli.

Per approfondimenti, consiglio un sito, work in progress, di un’esperto italiano.
Si tratta appunto di un lavoro in evoluzione e non ancora completo, tuttavia già offre delle schede esplicative piuttosto dettagliate per alcuni o.e. – Speriamo che il lavoro continui perché un punto di riferimento in italiano sarebbe piuttosto importante
http://www.infoerbe.org/site/indice.php?dtk=ESSENZE
L’utilizzo a cui si fa riferimento in quel sito è aromaterapeutico.
Giusto per un’idea, eccovi la scheda della Melissa
http://www.infoerbe.org/site/scheda.php?ide=154&pg=ESSENZE


Per quanto riguarda NOI, confezionatrici di cosmetici e detersivi fai-da-te, possiamo fare uso dei seguenti o.e. in dose infinitesimale per profumare le preparazioni casalinghe.

Nota su che cosa significa dose infinitesimale, esempi di dosaggi per profumare alcune preparazioni:
per 100 ml di crema viso: 5 gtt totali, come massima quantità.
per 100 ml di balsamo corpo: 10 gtt totali, come massima quantità.
per 30 ml di burro labbra : 1 goccia di o.e. – massimo 2 gtt.
per spruzzino delle pulizie: da 5 a 8 gtt (previa solubilizzazione) in mezzo litro di liquido.
per i pavimenti : da 10 a 20 gtt (previa solubilizzazione)in un secchio con oltre 3 litri d’acqua.

Nota su dosaggi diversi.
Per quanto riguarda la preparazione di “piccoli rimedi casalinghi” che vanno ad aumentare le dosi degli o.e. e vanno oltre il “livello del profumino” (come un unguento dopo-zanzara oppure un olio per massaggio rilassante) oppure “piccoli profumi per ambiente”, raccomando di farli solo sulla base di precise conoscenze. In alternativa potete farvi dare la ricetta precisamente dosata da un esperto aromaterapeuta o comunque da un professionista.
Lo stesso dicasi per preparati-spruzzini disinfettanti: questi contengono per ovvie ragioni sempre gli o.e. più forti (vedere categoria) e non vanno assolutamente preparati e usati senza cognizione di causa.


Vediamo alfine questi olii della mia personale selezione.


Lavanda Fine o Vera - Lavandula Angustifolia, Lavandula Vera
Lavanda Spigo -Lavandula latifolia
Geranio -Pelargonium graveloens, Pelargonium Graveolens cv Egypte, Pelargonium Asperum
Arancio amaro - Citrus aurantium
Mandarino - Citrus reticulata Blanco
Clementina - Citrus clementina
Semi di carota - Daucus carota
Camomilla Tedesca/Matricaria - Matricaria recutita (segnalata azione ormono-simile da valutare secondo i casi)
Camomilla Romana - Anthemis nobilis
Manuka - Leptospermum scoparium
Tea Tree - Melaleuca alternifolia (noto come disinfettante, antibatterico)
Melissa - Melissa officinalis
Palmarosa - Cymbopogon Martinii var. Motia (segnalata una certa azione neuro-ormonale da valutare caso per caso – principalmente l’esclusione riguarda le donne incinta. Attenzione anche al geraniolo presente nella Palmarosa in misura molto superiore che nel Geranio)
Rosa - Rosa Damascena
Rosalina - Melaleuca ericifolia
Pino della Patagonia - Pinus ponderosa
Ylang Ylang –Cananga Odorata (certa aggressività cutanea come già notato)
Patchouli -Pogostemon cablin
(nota sul patchouli: fare attenzione agli effetti che risultano essere tonici se usato in lieve dose, mentre diventa fortemente sedativo se usato in dosi alte)
Limone - Citrus limonum (e altri agrumi citati, vedere quanto già osservato sul possibile potere allergizzante)
Mirto Verde -Myrtus communis L. cineoliferum (bambini sopra i 6 anni e porre attenzione per una certa azione segnalata ormono-simile, da approfondire nei singoli casi)
Mirto Rosso -Myrtus communis (in generale, seguire le indicazioni come per mirto verde anche se le due varietà sono abbastanza differenti)

Nota sulla Lavanda che ritengo rilevante: ci sono alcune varietà di Lavanda che per loro componenti biochimiche sono sconsigliate in particolare ai soggetti epilettici e a quelli ipersensibili. Sul sito francese Aroma-Zone ho ad esempio trovato che indicano di porre attenzione particolare a queste due varietà :

-Lavandino/ Lavandino Grosso - Lavandula angustifolia, Lavandula latifolia (queste varietà si ritrovano con lo stesso nome latino anche nella Lavanda di altro tipo)
-Lavandino Super -Lavandula burnatii super


E dopo che avete fin qui seguito la mia trattazione, credo di farvi gradito omaggio fornendo una “rosa” di olii che risultano largamente graditi nella fragranza: quelli che nella stragrande maggioranza delle persone non urtano l’olfatto, a differenza di olii amati/odiati come il Tea Tree, amato o tollerato da alcuni e insopportabile per altri. Inoltre questo gruppo si presta anche a buoni abbinamenti tra gli olii citati.


Lavanda (Vera oppure Spigo - le varietà migliori sono francesi)
Geranio (Bourbon del Madagascar oppure varietà dell' Egitto)
Clementina (Paesi mediterranei, preferibilmente Italia)
Mandarino (Italia)
Rosa (leggendaria e preziosa rosa dell'oriente, Rosa di Damasco appunto, oggi proveniente da Bulgaria, Turchia)
Rosalina (è una varietà ibrida del tea tree australiano, e risulta più gradita della varietà principale).
Manuka (viene chiamato il tea tree della Nuova Zelanda, su alcuni batteri risulta anche più forte del tea tree australiano, mentre il profumo è dolce)

Fine del capitolo sugli usi degli o.e. in cosmetica fai-da-te e detersione casalinga :-)
La mia trattazione non può essere esaustiva, il panorama degli o.e è davvero quasi infinito. Le poche specie vegetali da me citate non possono certo esaurire l'argomento. Spero comunque che l'approccio mentale e pratico sia chiaro: è una piccola guida di base da cui iniziare per le persone che desiderano essere utilizzatrici informate e attente.

Un'idea al volo. Per profumare i cosmetici e i detergenti fai-da-te esistono in vendita anche gli estratti aromatici naturali della frutta: fragola, albicocca, pesca, mirtillo, cocco e altri. Sono poco costosi e non presentano le problematiche degli olii essenziali. Fateci un pensierino :-)


giovedì 16 aprile 2009

Olii essenziali Capitolo 2 di 2

Parte seconda

Le necessarie precauzioni d’uso per tutti gli olii, nessuno escluso.


Come già osservato in altri post, nei miei modesti studi di autodidatta mi rifaccio alla tradizione e alle indicazioni dell’aromaterapia francese. La Francia è infatti un Paese in cui le cure con olii essenziali sono più vicine alla medicina “tradizionale/ufficiale” che a quella “alternativa/complementare”. A seguito di questo approccio gli o.e. vengono visti più dal punto di vista medico che da quello “profumatorio”. L’approccio “profumatorio”, se rimane l’unico punto di vista, lo ritengo infatti un approccio lacunoso e fuorviante. In questo modo molte utilizzatrici del “naturale” fanno uso di o.e. semplicemente pensando a come profumare la propria crema o balsamo corpo o detergente per pavimenti.

E va tutto bene finchè ci si mantiene su dosi infinitesimali : cioè qualche goccia in abbondante olio o alcool o altro solubilizzatore. Capita però troppo spesso che si esagerino le quantità di olii particolarmente forti (perchè non sono tutti uguali !) in quanto non si comprende subito la potenza di questi olii: generalmente la si comprende dopo che si è sbagliato la prima volta, ad esempio dopo essersi bruciate la pelle oppure dopo aver lasciato vagare delle goccine di olio puro nell’acqua del secchio o nella vasca da bagno (non si solubilizzano e dunque finiscono sulla pelle). Oppure dopo aver provocato una crisi asmatica, di tosse o di panico al proprio figlio che ha respirato una soluzione troppo concentrata in olii essenziali.

Questo preambolo mi serve per spiegare le motivazioni della mia successiva classificazione degli o.e. (terza e ultima parte) – classificazione redatta da me secondo studi/documenti e punti di vista della letteratura francese di aromaterapia, e non sulle comuni credenze o tradizioni d’uso italiane in fatto di cosmetica casalinga e di profumazione casalinga (senza nulla togliere a chi sa fare professionalmente questo lavoro e fa uso adeguato di queste sostanze). La cautela secondo me è d’obbligo perché non si tratta di prodotti finiti profumati con o.e. (ad esempio shampoo) , i quali sono dosati, studiati e provati prima di immetterli sul mercato. Si tratta di olii essenziali puri in mano a privati consumatori/consumatrici che si dedicano all’autoproduzione di cosmetici e detergenti: in questo caso è meglio conoscere le caratteristiche di un olio e non solo il suo “profumo”.


Precauzioni e cautele generali nell’uso di TUTTI gli olii essenziali.

Trovo molto ben fatto il documento del sito francese Aroma-Zone http://www.aroma-zone.com/aroma/idees.asp?sta=461#precautions, dunque seguo quel documento come traccia generale, tuttavia lo traduco modificandolo e integrandolo con mie osservazioni più approfondite apprese durante le mie ricerche sugli olii.

Istruzioni d'uso

-Usate gli o.e. con moderazione e attenzione. Sono molto potenti e per utilizzarli vanno sempre diluiti in sostanze grasse (come olii e burri vegetali) o nell’alcool puro o altro solubilizzatore adeguato. Nell'acqua NON si solubilizzano.
-Gli o.e. non vanno applicati sulle mucose e sul contorno occhi. In caso di contatto accidentale applicare dell’abbondante olio vegetale (esempio d’oliva, di riso o altro) e consultate immediatamente un medico.
-Tenere gli o.e. fuori della portata e della vista dei bambini. Per loro sicurezza non togliere mai la capsula-contagocce dal flaconcino. In questo modo la probabilità di fuoriuscita di grandi quantità di o.e. è limitata.
-Certi olii sono più di altri aggressivi sulla pelle e soprattutto sulle pelli sensibili (vedi lista nella terza parte del capitolo) . Vanno dunque diluiti più degli altri nell’olio vegetale o nel detergente o cosmetico. In ogni caso TUTTI gli o.e. nell’uso casalingo e/o cosmetico vanno diluiti prima dell’uso e testati all’interno del braccio 24 ore prima del loro utilizzo più diffuso.
Se dopo il test si notassero reazioni anomale, non usare quell’o.e. sulla vostra pelle.
(Solo alcuni olii su precisa indicazione del vostro medico si possono utilizzare puri a scopo terapeutico e per periodo limitato indicato sempre dal medico)
-Certi olii sono fotosensibilizzanti (di seguito elenco nella parte terza). Dopo averli applicati (tramite olio vegetale o crema cosmetica che li contiene anche in bassa quantità) NON esporsi al sole o a lampade UV. Ovvero evitarli quando ci si espone al sole: è bene in fatti evitarli del tutto nelle preparazioni estive anche se non si va al mare.
-TUTTI gli o.e. in generale sono sconsigliati alle donne in gravidanza e in allattamento, alle persone epilettiche, alle persone ipersensibili e a chi ha problemi di salute. Salvo consiglio medico, è sconsigliato usare gli o.e. sui neonati, sui bambini sotto i 3 anni. Sopra i 3 anni si deve comunque chiedere il parere del medico. Considerare inoltre che un certo numero di o.e. sono sconsigliati almeno fino ai 6 anni di età e che un certo numero di o.e. hanno influenza sul sistema ormonale sia di adulti che di bambini. Attenzione quindi per chi deve tenere sotto controllo l’andamento dei livelli ormonali e patologie connesse.
-In presenza di pregresse o attuali allergie respiratorie non fare uso di o.e. in diffusione nell’ambiente e per inalazione.
-Non associare l’uso di o.e. a trattamenti medici.
-In caso di ingestione accidentale assumere immediatamente numerosi cucchiai di olio vegetale (di oliva, di riso o altro olio alimentare) per diluire l’o.e. nello stomaco il più possibile, mentre contattate il centro antiveleni più vicino e chiamate un medico/ambulanza.
-In caso di dubbi o reazioni anomale a seguito di uso di o.e. , non esitate a contattare il medico.

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Tutte queste precauzioni fanno capire che l’uso in quantità indiscriminate e senza conoscenze (almeno) di base sugli olii essenziali non è un utilizzo adeguato e corretto.
Quando se ne fa un uso cosmetico/profumante nel fai-da-te bisogna dunque attenersi a utilizzi molto limitati nei dosaggi e prudenziali, soprattutto se le nostre preparazioni saranno usate anche da altre persone (ad esempio nel caso di regali alle amiche, di detergenti fatti in casa, di deodoranti per tutta la famiglia, ecc).

Questa posizione potrà essere vista da alcuni cultori/cultrici del naturale e da alcune hobbyste fai-da-te come “esagerata” forse. In realtà chi oggi è all’avanguardia e seriamente informato sul settore del naturale (sia professionale che hobbistico) è indubbiamente d’accordo con me sul fatto che “NATURALE NON SIGNIFICA INNOCUO”.
Non si vorranno abbandonare i problemi e la tossicità di molta chimica di sintesi per piombare (grazie all’ignoranza) nel pieno dei problemi e della tossicità della chimica naturale, giusto?

Ulteriore conferma di questa posizione prudenziale proviene anche dalla legislazione europea che dal 2005 impone di indicare in etichetta di tutti i cosmetici e detergenti in vendita alcune sostanze individuate come particolarmente allergizzanti. Queste sostanze sono 26 (per il momento) e come potrete osservare sono presenti numerose sostanze naturali che facilmente leggerete nelle schede tecniche e nelle gascromatografie di numerosi olii essenziali.
Significa che queste sostanze fanno male “a priori” ? No. Significa però che dobbiamo porre attenzione nei dosaggi qualora la sostanza allergizzante fosse presente, che bisogna sapere se la stiamo usando e valutare se il nostro stato di salute ci permette di usarla. Per questo ho suggerito di comprare solo o.e. con dettagliata scheda tecnica e preferibilmente con gascromatografia.

Lista UE degli allergeni da indicare obbligatoriamente in etichetta ai consumatori di cosmetici e detergenti :

-AMYL CINNAMAL
-BENZYL ALCOHOL
-CINNAMYL ALCOHOL
-CITRAL
-EUGENOL
-HYDROXYCITRONELLAL
-ISOEUGENOL
-AMYLCINNAMYL ALCOHOL
-BENZYL SALICYLATE
-CINNAMAL
-COUMARIN
-GERANIOL
-HYDROXYISOHEXYL 3-CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE
-ANISE ALCOHOL
-BENZYL CINNAMATE
-FARNESOL
-BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL
-LINALOOL
-BENZYL BENZOATE
-CITRONELLOL
-HEXYL CINNAMAL
-LIMONENE
-METHYL 2-OCTYNOATE
-ALPHA-ISOMETHYL IONONE
-EVERNIA PRUNASTRI EXTRACT
-EVERNIA FURFURACEA EXTRACT

E considerate che questa lista riguarda solamente le fragranze allergizzanti. Ci sono poi altri fattori da tenere presente. Infatti non si tratta solo di allergie nel caso degli o.e. , bensì bisogna considerare ogni olio per tutta una serie di interazioni con la fisiologia umana e la possibile interazione con i farmaci che si assumono.
Un altro parametro che vi sarà utile quando leggerete le schede tecniche e le informazioni sul vostro o.e. è il DL50 ("dose letale 50"), dato riguardante la tossicità che indica la quantità di sostanza sufficiente ad uccidere il 50 % degli animali sui quali sia stata provata.
Con questo credo di avere spiegato a sufficienza che gli o.e. non sono profumini per le cremine da usarsi con leggerezza.
Possiamo certo sfruttarne la fragranza di alcuni, ma sempre cum grano salis.


Al prossimo post la terza e ultima parte del capitolo :-)

mercoledì 15 aprile 2009

Olii essenziali Capitolo 2 di 2

Riconoscere quelli veri e scegliere i migliori.
Dove acquistarli. Dove non acquistarli.
Le necessarie precauzioni d’uso per tutti gli olii, nessuno escluso.
Suddivisione degli olii in categorie di precauzione: i fotosensibilizzanti, i potenzialmente tossici, quelli particolarmente dermocaustici e i “sicuri se usati diluiti e in dosi adeguate”.


Dopo il primo capitolo sugli o.e. http://frarosaverde.blogspot.com/2009/03/olii-essenziali-capitolo-1.html entriamo subito nel vivo e nella pratica.
In questo secondo capitolo devo necessariamente partire con i “NON”.
Per arrivare piano piano ai "SI".
Infatti già escludendo i luoghi e le situazioni in cui non li troverete mai, siamo già a buon punto. E il panorama diventa molto chiaro.

Gli olii essenziali:

-non si trovano mai in boccettine di vetro bianco. Questi sono molto diffusi in vari negozi che vendono bottigline “odorose”. Il semplice colore del vetro – che deve essere scuro pena l’inattivazione delle proprietà dell’olio- permetterà di fare una prima distinzione diretta visiva.

-non si trovano mai sulle bancarelle e nei mercatini. Se anche il vetro fosse scuro gli o.e. non sono in grado di sopportare per lungo tempo la luce e gli sbalzi di temperature. Dunque il mercato o il mercatino non è il loro luogo. Certo se vi trovate ad una fiera di produttori seri ci potranno essere delle bottigline-campione su una bancarella in sosta per qualche giorno. Ma al mercato non si trovano. Se vi si trovassero, non comprateli perché sarebbero già alterati, rovinati.

-fino ad oggi non si trovano nei supermercati. Le loro caratteristiche di durata (limitata) e necessità particolari di conservazione (degli olii autentici) ne rendono poco agevole la vendita tramite la grande distribuzione.

-non mi risulta ad oggi che i marchi seri ed affidabili qualitativamente facciano vendite porta a porta tramite venditori/venditrici. Mi risulta invece che prodotti di livello-supermercato siano venduti a prezzo notevolmente più alto in occasione delle celeberrime riunioni casalinghe.

-non si trovano nei negozi etnici. Questi negozi abbondano di varie essenze odorose ma purtroppo non sono veri olii essenziali. Oltre a questo bisogna porre molta attenzione alla chimica extra-europea. Dispiace dirlo (perché le cose etniche piacciono anche a me) ma la sicurezza dei prodotti europei è notevolmente più alta rispetto a certi prodotti senza garanzie che si possono trovare in giro per mercatini.

-non si trovano nelle profumerie. Qui abbondano varie essenze sintetiche, buonissime ma sintetiche.

-non sempre si trovano nelle erboristerie, ma comunque questo è un luogo dove chiedere i veri olii essenziali.

-non sempre si trovano nei negozi di alimentazione bio, ma comunque questo è un altro luogo dove chiedere i veri olii essenziali.

-non sempre si trovano buoni olii on-line, ma comunque questo è un altro luogo dove cercare i veri olii essenziali. Anche perché erboristerie e negozi bio del territorio nonché aziende serie si trovano oggi spesso anche on-line. Oppure si trovano erboristerie e negozi bio anche solo on-line.

-si possono trovare in farmacia e in parafarmacia ? Non ho mai chiesto ma presumo di sì. In Francia sicuramente si trovano anche in farmacia in quanto l’aromaterapia è prescritta anche dai medici "ufficiali". Penso che anche se in Italia questo uso è limitato alle “terapie alternative”, sia comunque possibile ordinarli o trovarli in farmacia.

-attenzione al prezzo: i veri olii essenziali non hanno MAI un prezzo unico. Ovvero, non può esistere una marca di o.e. che vende i suoi olii a prezzo unificato (a meno che non venda una gamma molto limitata di o.e. molto “comuni” e "simili"- evento non probabile).
Infatti i veri o.e. si distinguono per il fatto che i prezzi variano moltissimo da olio a olio, in dipendenza della “quantità di materiale vegetale” che serve per produrne un solo millilitro : qualche manciata di materiale vegetale per alcuni, molti chili per altri. I prezzi dipendono anche dalla difficoltà o meno di reperimento del vegetale e dai processi di estrazione. Per dare un’idea indicativa, i prezzi variano all’incirca da 1 euro (o anche meno) per millilitro fino all’incirca a 20 euro per millilitro (e anche di più). Questa notevole variazione significa anche che troverete in genere confezioni da 10 ml per gli olii meno costosi, confezioni da 5 ml per i mediamente costosi, confezioni da 1 ml o 2 ml per quelli preziosi (esempio la rosa damascena).

-cercare e scegliere o.e. con certificazione Bio ci dà qualche punto di sicurezza in più sull’autenticità e sulla bontà dell’olio. Personalmente prediligo questi, tuttavia c’è da osservare che in alcuni Paesi non è possibile oppure troppo costoso far certificare un olio, ad esempio perché proviene esclusivamente da raccolta selvatica-spontanea. Oppure ci può essere una tradizione di coltivazione locale che può andar oltre la certificazione: la lavanda della Provenza (anche non certificata) probabilmente sarà sempre migliore di una lavanda certificata Bio di altro Paese. Gli agrumi italiani chi li batte? Le erbe alpine da raccolta spontanea…. La rosa bulgara…. Il sandalo indiano….. Certo a me il Bio fa sempre un bell’effetto comunque, insomma lo tengo presente.

-scegliere di preferenza le aziende che sono in grado di fornire, in confezione o su richiesta del cliente, il maggior numero di informazioni sull’olio: dal chemiotipo, alla provenienza, al metodo di estrazione, alla parte di pianta usata, alla data di produzione, fino alla scheda tecnica completa e alla gascromatografia.
Chemiotipo: molecola biochimica prevalente (in alcuni casi sono un gruppo di molecole).
Gascromatografia: si tratta di un’analisi dettagliata delle varie sostanze e molecole odorose che si trovano nell’olio, nel lotto determinato che state acquistando (solo per dare un'idea: ci sono centinaia di sostanze in un solo olio ed è importante conoscere almeno le componenti maggioritarie). Queste sono tutte informazioni utilissime sulla quantità/qualità di principi attivi presenti nell’olio, rilevanti sia per gli effetti voluti che per quelli indesiderati.
Il mio blog in questo senso ha anche lo scopo di indicare gli o.e. utilizzabili in cosmetica/detersione/casa con più tranquillità rispetto ad altri.

-Ci sono anche altre analisi tecniche e parametri per valutare un o.e. ma qui entriamo in un ambito professionale non compreso nella mia trattazione e che ci interessa ben poco per i nostri usi casalinghi.

- Detto questo, per chi inizia da zero è necessario “fare nomi” per avere un punto sicuro, ditte serie da cui iniziare. Ognuno ricercherà poi le sue marche preferite tenuti sempre presenti i criteri di scelta che vi ho elencato.
Nei negozi/erboristerie ci sono alcune marche più diffuse di altre, quindi è più facile chiedere (e trovare): Flora/Primavera di Pisa, Zuccari di Trento, Dr Joseph di Merano.
Vendita On line : Aroma-Zone in Francia, Aromantic in Regno Unito
(questi siti offrono una buona cura nelle spedizioni, tuttavia ordinate e quindi fate viaggiare gli olii di preferenza in periodi freschi dell’anno)

-Detto questo, desidero fare una personalissima osservazione e riflessione sulla ricerca degli olii essenziali migliori. L’estrazione e l’arte degli olii essenziali è un lavoro di passione e di sapienza. Per questo se qualcuno approfondirà ulteriormente questa “branca del naturale” troverà che alcune case (cioè aziende di produzione), a volte accessibili ai privati altre volte no, in vari Paesi europei e del mondo si sono specializzate nell’estrazione e nella vendita di un solo olio essenziale (magari diverse varietà della stessa pianta) oppure si occupano solo di alcune specifiche piante/fiori da secoli secondo tradizione e segreti antichi. Questi sono ovviamente i migliori olii essenziali e costituiscono la “nicchia” del settore.
Nello stesso tempo, uscendo dai circuiti commerciali classici, sono certa che in piccole lande sperdute e incontaminate in Italia come in qualsiasi altro Paese c’è qualche appassionato che estrae il suo olio da raccolta spontanea (o coltivata) di piante e fiori.
E non dimentichiamo qualche vecchio monaco o suora che starà coltivando, raccogliendo ed estraendo olii preziosi che magari troveremo cercando ben bene nei luoghi più sperduti e silenziosi. Non gli chiederemo in quel caso la scheda tecnica: la sapienza e l’amore e i loro consigli che discendono dai secoli saranno più che sufficienti. Secondo me.


Fine prima parte.
Segue a breve post con il resto del capitolo......pensavo di fare un post unico e più breve ma effettivamente ci sono dettagli che è meglio specificare.

Riassumendo questa prima parte: gli olii essenziali si trovano in piccole bottigline di vetro marron scuro con contagocce, generalmente da 5 - 10 ml, a prezzi differenziati a seconda dell'olio considerato, confezionati con scatolina di cartone per proteggerle dalla luce o comunque stoccati al buio e al fresco, nelle erboristerie, nei negozi bio e nei siti on-line. Cercate gli olii puri e naturali al 100%, preferibilmente bio, sigillati al momento in cui li acquistate. Le marche più diffuse e più facilmente reperibili le ho scritte.
Alla prossima :-)

martedì 31 marzo 2009

La prima cura antirughe

Ricordando quali sono i presupposti della bellezza naturale
http://frarosaverde.blogspot.com/2009/02/la-bellezza-naturale-che-cose.html
e suggerendo a tutte di seguirne almeno qualcuno, riuscendo così a moltiplicare per mille ogni cura che faremo sulla pelle, vi ricordo uno dei più potenti antirughe (cioè antiossidante), probabilmente il più potente: il resveratrolo.

Il resveratrolo, secondo i momenti e le mode, compare più o meno spesso nelle creme anti-rughe.
C'è da dire che questo attivo presenta poi sulla pelle un'attività relativamente bassa rispetto al suo potenziale, sia perchè i quantitativi inseriti nelle formule non sono altissimi, sia perchè con il passare del tempo tende a perdere un pò le sue proprietà.

E quindi come possiamo fare per beneficiare, meglio che in una crema, di questo potente antirughe?

Nel modo migliore: mangiandolo ogni giorno.
Il nostro corpo e la nostra pelle lo utilizzeranno al meglio.

Dove troviamo una buona fonte di resveratrolo ?
Nelle noci.


Dunque il mio consiglio di bellezza di oggi è di mangiare 3-4 noci al giorno.
Io ne mangio anche di più perchè mi piacciono molto come alimento.
In effetti sono ottime da diversi punti vista (alimentari) e ho cominciato a mangiarle per le loro proprietà nutrizionali, al di là delle rughe.

Quali noci ?
Quelle che solitamente troviamo al supermercato sia tradizionale che biologico.
Facilmente si trovano le noci della california, ma tutte le noci sono efficaci, che siano italiane, francesi.... o dell'albero del nostro giardino.

Il resveratrolo non è l'unico antiossidante che possiamo assumere tramite l'alimentazione: in generale qualsiasi alimentazione sana è antiossidante.
Altri alimenti sani e specificamente antiossidanti-antiage da accompagnare alle noci sono kiwi ed arance ad esempio, ricchi di vitamina C, antiossidante appunto.
E anche stavolta il suo valore è moltiplicato se mangiata piuttosto che spalmata.

Una vitamina antiossidante che invece fa molto bene spalmata sulla pelle, cioè nella crema cosmetica, è la vitamina E ossia il tocoferolo naturale (d-alfa-tocoferolo).
Nelle mie preparazioni cosmetiche casalinghe anti-rughe ce la metto sempre.

domenica 29 marzo 2009

Il make-up delle antiche romane

Nel corso delle mie ricerche di cosmetica.....
mi sono imbattuta nei trucchi (nel senso di make-up) delle antiche donne romane.

Subito mi sono detta "ooooppppssss questo non c'entra nulla con le mie ricerche ed è meglio evitare di fare un'enciclopedia daaaaiiiiii questo è solo un blog, di questo passo arrivo alle egiziane e poi finisco all'uomo o meglio alla donna delle caverne".

Invece poi....
ho pensato che questo brevissimo testo che descrive le sostanze usate anticamente per truccarsi poteva darci spunti di riflessione.

Principalmente UNO spunto di riflessione:
quanto ci siamo discostate da quel concetto di cosmesi e di make-up ?
quanto ci siamo evolute ?

beh, un pò certo sì : la biacca non ce la mettiamo più :-)
leggetene la composizione che così capite perchè.

Ma per molti versi la maggioranza delle donne non è cambiata molto.
Le antiche romane dicevano:
"mettiamoci la biacca perchè fa sembrare più giovani"
"e freghiamocene di che cos'è la biacca"

Siamo cambiate almeno un pò... ?
Riusciamo oggi a partire da un concetto un pò diverso di bellezza ?
E gli attuali cosmetici ci soddisfano in questo senso?

La sfida di oggi è proprio quella di coniugare salute e bellezza in un colpo solo, anche con i prodotti per il make-up.

Il gesto di truccarsi fa parte della storia del genere umano.
E' affascinante. Giocoso. Teatrale. Allegro.
Oggi finalmente può essere anche un gesto salutare, tutto sta nello scegliere bene il prodotto.

http://www.gsr-roma.com/museo/htm/FILE%20MUSEO/DONNE%20MUSEO.htm
(scorrete un pò la pagina finchè trovate "trucchi")

Nelle foto successive ai trucchi ci sono anche delle belle pinzotte antiche per depilarsi. Gulp !!

giovedì 26 marzo 2009

Olii essenziali Capitolo 1 di 2

L'estrazione.
Che cos'è e come si estrae un olio essenziale da un fiore, da una pianta, da una buccia.
Quali informazioni chiedere quando si acquista un o.e. al negozio oppure on-line.

Che cos'è un idrolato o acqua aromatica.

Estrazione per corrente di vapore acqueo
La pianta o il fiore viene posta su delle griglie o supporti e si fa attraversare da una corrente di vapore.
Il calore "tira fuori" l'olio verso l'alto.
A seguito del raffreddamento ci troviamo l'olio in superficie e l'acqua sotto, perchè l'olio è più leggero e galleggia.
Si divide allora l'olio dall'acqua e si raccolgono separandoli.
Come si può capire, l'olio sarà un estratto concentratissimo in principi attivi, così potente che dobbiamo stare attente a maneggiarlo (sarà tema del capitolo n.2).
Questo è l'olio essenziale.

Anche nell'acqua tuttavia rimane qualcosa del vegetale utilizzato: abbiamo la famosa acqua floreale o acqua aromatica o idrolato.
(questo è il vero idrolato e non acqua di rubinetto addizionata di molecola profumante sintetica, prodotto che più facilmente troveremo ossia semplice acqua profumata. Da osservare che probabilmente il nostro naso preferirà quest'ultima perchè, ahimè, siamo tutte abituate al sintetico, me compresa, e ci vuole un pò per apprezzare i veri profumi naturali).

Estrazione per spremitura a freddo
Viene fatta per gli agrumi, le cui bucce si spremono per ottenere l'olio.
E' una semplice operazione che intuitivamente abbiamo fatto anche noi molte volte spremendo una buccia d'arancia tra le dita e avvertendone "l'oleosità".

Metodo dell' Enfleurage
E' un metodo che consiste, in breve, nel far assorbire i profumi dei fiori da una lastra ricoperta di grasso. E' un vecchio metodo.
Estrazione con solvente
Si usano solventi di vario tipo per estrarre l'olio.

Suggerisco a tutte di utilizzare gli olii estratti per corrente di vapore o per spremitura a freddo.
Gli altri due metodi li ho solo riassunti e sebbene possano essere indicati per alcune estrazioni non possibili con altri metodi, personalmente non mi piace l'uso di sostanze diverse dall'acqua (vapore) che vengono in contatto con la pianta o il fiore.
Anche perchè è più difficile appurare la natura di queste sostanze per noi acquirenti.

Il metodo di estrazione viene indicato sulla confezione o sulla scheda tecnica dell'olio essenziale.
Pretendete di conoscere sempre questo metodo.
E' molto frequente trovare olii non puri e mischiati a solventi vari e con metodologie che non salvaguardano le qualità della pianta o del fiore.
Anche affidarci al naso è molto difficile (se non per espertissime/i) perchè l'aroma dell'olio essenziale non si riconosce esattamente dalla "somiglianza" con la pianta di provenienza: il livello di concentrazione di principi attivi è molto alto rispetto alla pianta di partenza e il riconoscimento del suo aroma avviene piuttosto quando ne diluiamo una goccia in abbondante olio (o alcool bianco).
Teniamo presente che un flaconcino da 10 ml per un semplice uso casalingo ci durerà almeno un paio d'anni, giusto per far comprendere i dosaggi (minimi) che si usano solitamente.

Dunque, prima lezione, pretendiamo olii puri e naturali al 100%.
Già chiedere informazioni sul metodo di estrazione e vederlo scritto nero su bianco è una garanzia in questo senso.
Se non c'è scritto nulla, non possiamo sapere come è estratto l'olio.
In tal caso potete anche mettervi in contatto con la ditta produttrice e chiedere di chiarire per telefono o via mail.


Nota: a voler essere pignoli ci sarebbero anche diversi gradi di distillazione degli olii essenziali da tener presente, ma allora entriamo in un ambito e in un utilizzo diverso e più specifico degli stessi.
Il mio interesse e la mia trattazione vuole comprendere solo l'ambito della cosmesi fai-da-te, della profumazione delle creme, dei detergenti e degli ambienti. L'aromaterapia la tengo presente perchè non si può ignorarla quando si ha un o.e. in mano (e spiegherò bene nel prossimo capitolo) ma non vado molto oltre l'uso cosmetico e dunque utilizzo solo una serie limitata di olii.
Non è detto che in futuro non mi diletti anche di profumeria naturale vera e propria..... ma non per il momento.

La Rosa Verde



Deve essere stata una delle cose più semplici che ha creato la Natura: una rosa verde.

Foglie verdi. Petali verdi.
Verdi diversi sì certo.
Le foglie più scure. I petali chiari.


Una delle creazioni più semplici, dicevo.
Eppure oggi è difficile da trovare.

Quando si riesce a trovarla e quando si riesce a farla sbocciare a casa propria, e si guarda, sembra una rosa fin troppo.... semplice.

Eppure è rara.
Eppure la rosa originaria non è più replicabile, dicono.
Qualcuno riesce a coltivarla e a farla sbocciare.
Tuttavia non è proprio quell'antica rosa, dicono.
Ma non è meno bella. Anzi forse lo è di più perchè è molto desiderata.
E' bellissima.

Alla ricerca della Rosa Verde.

Beh, certo se creiamo qualche strano incrocio vegetale o se spruzziamo un colorante di quelli giusti su una rosa bianca, abbiamo facilmente una rosa verde.

Ma quella più semplice, quella vera, quella facile e difficile nello stesso tempo, quella rara, ce l'ha solo chi ha cercato bene.
Chi l'ha saputa cercare.
Chi l'ha voluta cercare.

Chi sapeva che esisteva.
Chi non lo sapeva e la sognava.
Perchè il ricordo è ancestrale e un sogno spesso è solo un antico ricordo che viene a trovarci.
E' la Rosa che cerca noi.


Qualcuno si è fermato allora ad aspettarla.
Ed era l'unico modo.
Ha umilmente aspettato e ha osservato giorno dopo giorno i suoi petali verdi aprirsi e fiorire.

La Rosa Verde.

La più semplice magia.





mercoledì 25 marzo 2009

Filastrocca di passaggio



Questa è una filastrocca per alcune anime fattucchiere
che volano sul web le mattine o le sere.
Sono donzelle allegrelle, gentili e belle
che san combattere con la lisciva ribelle.
Fanno e rifanno il citrato.
Spruzzano aceto e bicarbonato.
Ma alla fine un pò di detersivo l'han comprato.
Con o senza palle dentro il bucato ?
Tranquilli, c'è diatriba ma nessun castrato.

Loro dunque la potranno sentire
la ballata che mi preparo a dire.
Mentre chi passa per caso, ahimè, solo udire.
Ma non avrà niente da ridire!
Sono piccole parole fatte a spire
da seguire e seguire e seguire.
E guai a chi rubasse la poesia mia
che dalla rete sarà spazzato via!
Noi siam buone. Noi siam belle.
Ma con noi non fate beghe.
Attenzione che siam streghe!


Fru Fru Fra Fra
Lelle Belle Elle
Matì Matè
Tanit Verdit Rose
Rose Rose Cinque Rose
Cinque Cose
Sacre Rose
Nelle Relle
Pazzescelle
RAN RAN RAN
UUUUUUUUUUUUU............ KLAN !



(vengo dalla terra di Zanzotto e di Calzavara, un pò di vizio me l'han attaccato hahahaahahaahaha. A propòòòòòò, se a qualcuno interessa che riporti nel blog qualche pezzetto di poesie di quei due signori, scrivetemiiiiiiiiiiiiiii)

venerdì 20 marzo 2009

Il Giardino Fitoalimurgico


Ho fatto il risotto con i carletti.

Silene Vulgaris.

Il riso l'ho comprato.

L'olio l'ho comprato.

Le mie adorate spezie le ho comprate.

Pure il sale l'ho comprato.

I carletti me li ha regalati la Primavera :-)

Perchè si tratta di un'erba spontanea commestibile.


Ho scoperto uno splendido lavoro di Veneto Agricoltura in collaborazione con Università di Padova -Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali - e CNR – Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale.
Si tratta di una pubblicazione scaricabile gratuitamente (in 2 parti) oppure richiedibile per l'invio postale classico.

Si parla delle erbe spontanee che facilmente possiamo trovare in questa stagione.
E si spiega la realizzazione di giardini fitoalimurgici.
Potete vedere quelli realizzati dal Progetto e potete seguire le istruzioni per crearne uno a casa vostra.

http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=2025


Le erbe spontanee sono una risorsa: economica, nutrizionale, culturale, biologica (nel senso della biodiversità).

Sone belle, sono buone, sono profumate.
Alcune sono amare e servono a depurare il fegato in questa stagione.

Che cosa significa fitoalimurgia ?Anche questo è il bello.
E molto attuale come tema.
(leggere la dispensa che è stupenda, anche nelle illustrazioni) .


Bell'argomento per il mio post di finanza casalinga e risparmio felice :-)
Avevo voglia di farne uno.... primaverile.


Le regole per la raccolta, finchè non vi fate il giardino personale:
1)andare con una persona esperta se non l'avete mai fatto (non potete mangiare tutto quello che trovate)
2)raccogliere le erbe in zone incontaminate e lontane da strade e scarichi inquinanti
3)tagliare l'erba tranciandola di netto alla base ma lasciandone le radici, così può continuare a ricrescere


Buon appetitoooooooo.
Il mio prossimo piatto "spontaneo" sarà la frittata con i carletti :-)

mercoledì 18 marzo 2009

Olio rilassante DopoBagno/Doccia

Ecco una ricetta molto piacevole per chi cerca un olio rilassante da usare dopo la doccia.
Dato il suo effetto-relax è ideale se siete solite fare la doccia o il bagno di sera.
Si spalma massaggiando bene sulla pelle umida per ottenere anche un effetto addolcente e idratante.

Si può usare al mattino? Non saprei.
Personalmente lo trovo un profumo serale che prepara al sonno.

La base è l'olio di riso, ottimo per la pelle, in cui si diluiranno gli olii essenziali.
Ne indico una preparazione in piccola dose in modo che chi desidera testarlo per la prima volta non si ritrovi con un bottiglione di olio profumato :-)
A preparare il bottiglione poi si fa sempre in tempo, basta moltiplicare gli o.e. in proporzione.

In ogni caso, in virtù della buona cosmesi fai-da-te preparatene al massimo per 2-3 mesi. Una delle qualità principi (anzi principesse) della cosmesi fai-da-te è quella di avere sempre prodotti freschi a disposizione. In piccoli deliziosi flaconi (riciclati)..... magari decorati.... magari colorati.
Che stanno bene in bagno oppure in camera.
(io uso sempre flaconi e scatole spartane a dir la verità, rigorosamente da lavare e riciclare, ma intanto sogno le prossime bottigline che troverò da qualche parte inaspettatamente..... A Murano? Oppure in un fornitissimo negozio di articoli casalinghi ? Oppure nel mio sito francese preferito che vende la plastica e il vetro a peso d'oro ? .......e fa bene heheheheehee).


Ricetta olio relax

Olio di riso 40/50 ml
o.e. di Mandarino Rosso 15 gtt (Citrus reticulata Blanco)
o.e. di Mirto Verde 4 gtt (Myrtus communis L. cineoliferum)
o.e. di Geranio 3 gtt (Pelargonium Graveolens)


Questa sinergia di o.e. sortisce un effetto piacevolmente rilassante.
Anche considerandolo solo come olio profumato è molto piacevole perchè è dolce ma non troppo.

Vediamo ora alcune indicazioni importanti da tenere presente e alcune varianti che si possono apportare per utilizzi un pò diversi.

---> questo olio non è adatto per l'esposizione solare perchè è fotosensibilizzante, come tutte le preparazioni contenenti olii di agrumi. Anzi, per evitare di dimenticarsene (o che qualcuno ignaro in casa lo usi per spalmarselo al mare o come dopobarba nel giorno della gita parrocchiale sul lago) ne preparerei solo fino alla primavera e passerei in estate ad altre preparazioni più adatte.

---> la ricetta da me indicata è adatta per gli adulti.
Non adatto in gravidanza ed allattamento, fondamentalmente per la presenza del Mirto.
Si può prepararne una variante per i bambini, che poi indicherò, ma si deve tenere presente che sempre a causa del Mirto Verde è consigliato solo per i bambini con più di 6 anni.
Gli altri due o.e. invece come al solito sono adatti per i bambini con più di 3 anni. Per le donne in gravidanza, al solito, chiedere al medico.
Solitamente nei primi tre mesi di gravidanza non si fa uso di olii essenziali per precauzione, alcuni di essi sconsigliati per tutta la gravidanza e l'allattamento.
Scrivo questa avvertenza perchè devo ancora fare il post in cui spiego gli usi (e gli abusi) degli olii essenziali. Gli olii essenziali fanno bene se usati bene.
Non sono semplici profumi però. A meno che non si usino in dosi trascurabili (facendo eccezione per quest'olio e pochi altri, io tendo appunto ad un uso "infinitesimale" per la maggior parte e dunque diventano nel mio caso perlopiù "profumini" delle cremine casalinghe).
E con una chiara distinzione degli olii "più innocui" da quelli "meno innocui".

In Francia tutto questo è normale e risaputo. In Italia "olii essenziali" significa ancora purtroppo essenzialmente profumi e dunque insisto un pò nelle precauzioni, a favore di chi legge e che non ne fosse informata/o.
Perchè, ahimè, è sempre facile trovare un'erborista che ti dice "ok tranquilla, tutto bene, è naturale!!" .


---> variante per i bambini (con più di 3 anni) come olietto rilassante: usare solo il mandarino,
8-10 gtt di mandarino in 50 ml di olio.
Non spalmarne troppo e sincerarsi prima che il vostro bambino gradisca. Di solito è molto gradito.
Per i bambini con più di 6 anni si può sfruttare la ricetta originaria riducendo di almeno un terzo i dosaggi di o.e. - oppure diluire un cucchiaino dell'olio-relax in abbondantissimo olio di riso.

---> variante semplificata per adulti, se non avete tutti gli olii a disposizione: 20 gtt di mandarino in 50 ml di olio. Questa preparazione semplificata sfrutta solo un o.e. che però è l'olio principe della composizione. Ci mancherà una certa magica sinergia di aromi che s'intrecciano ma sarà comunque piacevolissimo: un'esplosione di dolci mandarini !

---> variante per olio da massaggio: si può sostituire la base. Al posto dell'olio di riso utilizzare l'olio di noccioli di albicocca, una classica base (naturale) per i massaggi e con altrettante buone qualità per la pelle. Anche l'aroma cambierà un pò: l'olio di riso è piuttosto neutro rispetto ai noccioli di albicocca, più marcatamente aromatici.

----> chi vuole può aggiungere all'olio del tocoferolo naturale (vitamina E) come anti-irrancidimento, ma non l'ho indicato in ricetta per 3 motivi
- come ho già detto, queste sono preparazioni da usarsi nel breve periodo e in 2-3 mesi l'olio di riso non andrà certo a male
- solo le esperte utilizzano la vitamina E e ce l'hanno in casa (anche come attivo per pelle)
-l'olio di riso Scotti, marca di cui sono una fan e che uso spesso, già addiziona l' alfa-tocoferolo e dunque la vitamina c'è già. In ogni caso se altri olii di riso non ce l'hanno non c'è problema come ho già detto.


Un ultimo piccolo appunto sugli olii essenziali dato che ancora non ho affrontato l'argomento in maniera organica.

Se siete esperte, sapete già dove comprarli e come riconoscere i migliori. Nonchè quanto pagarli.

Se non siete esperte, sappiate che dovete pretendere solo olii puri e naturali al 100%, che non è facile trovarli, che il negozio erboristico non è una garanzia, che in Italia c'è pochissima cultura di o.e. anche tra gli erboristi, che è facilissimo comprare un'essenza sintetica spacciata per o.e., che è meglio contare su una certificazione biologica, che non si trovano mai sulle bancarelle. Che le buone marche si contano sulle dita di una mano. Che fanno molto bene se usati bene. Che vanno sempre e dico sempre diluiti per il loro uso.
Che se ingurgitati puri (da un bambino ad esempio) hanno effetti peggiori dell'acido muriatico. Quindi ora sapete dove tenerli se li avete in casa..... alcune volte si hanno in casa senza ben sapere che cosa sono.... per me è stato così per alcuni anni, ma fortunatamente non ne ho fatto usi impropri (come ad esempio spalmarseli puri sulla pelle).


Prossimamente farò un vademecum su come scegliere e riconoscere gli olii essenziali, nonchè le precauzioni d'uso.
Tenute presente alcune indicazioni si può andare tranquille con tutte le nostre preparazioni.
edit : ho scritto il capitolo 1 qua http://frarosaverde.blogspot.com/2009/03/olii-essenziali-capitolo-1.html

giovedì 12 marzo 2009

Laboratori di cosmesi ecobiologica fai-da-te

Oltre al sito http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm
ho trovato in rete altre risorse e laboratori pratici che mi hanno accompagnato nella mia ricerca iniziale di stili ecobiologici.

La mia ricerca e i miei esperimenti continuano e il blog mi aiuta a tenere in ordine le idee, oltre che permettermi di incontrare riscontri e nuovi spunti dalle persone che desiderano scrivermi.

Quando si arriva alla sperimentazione e all’autoproduzione di cosmetica trovo che ci sia bisogno anche di un confronto puntuale con altre persone che fanno sperimentazioni simili.
Sia per il miglior reperimento delle materie prime che per lo scambio di “tecniche”, ma anche per uno scambio di opinioni sul gradimento d’uso di certi prodotti, sia autoprodotti che acquistati in negozio, o sulla fattibilità di alcuni comportamenti che la scelta ecobiologica comporta.

Non è facilissimo trovare in rete dei lavori e dei progetti organici. Uno degli obiettivi del mio blog è appunto quello di essere un lavoro organico che offra soluzioni pratiche a chi legge ma anche un supporto di informazioni valide e corrette scientificamente.
In questo senso mi ispiro ad alcune colleghe blogueuses, francesi.

Fare entrambe le cose è impegnativo. Nel blog voglio portare avanti questi due progetti che s'intrecciano: informazione corretta scientificamente e soluzioni pratiche quotidiane.
Ogni post in questo senso è un pò un "distillato".

Anche distinguere è impegnativo.
Intendo: distinguere le mode ecobiologiche dai veri comportamenti sani/ecobiologici.
Per dirla tutta: perché mai dovrei fare autoproduzione se poi fabbrico un prodotto molto simile chimicamente a qualcosa che trovo in commercio, evitando solo qualche ingrediente "troppo sintetico” ? E chiudendo un'occhio sugli ingredienti "mediamente sintetici"..... magari solo perchè il colore della mia crema non è abbastanza chic.
Anche questa secondo me è malintesa ecologia.
Beh, se la cosmetica fai-da-te costituisce un hobby come un altro allora non discuto e ci si può costruire in casa un laboratorio di chimica come quello di un'azienda cosmetica.
Ma se invece fa parte di un progetto di vita ecologico/salutare bisogna valutare quello che si sta facendo.

Nella mia filosofia della cosmetica ecobio, la produzione fai-da-te deve essere radicalmente diversa dal cosmetico ecobiologico che posso acquistare in negozio.
Altrimenti per il bene dell’ambiente è meglio acquistarlo in negozio, luogo in cui le numerose materie prime hanno fatto il viaggio per servire più persone e non solo me che produco a casa mia.
Il bene dell'ambiente poi stranamente nel caso della cosmetica coincide con il bene della pelle in quanto meno sostanze mettiamo sulla cute e minore risulta il rischio di allergie/reazioni/sensibilizzazioni.

Purtroppo, siccome il settore e gli argomenti sono ancora “giovani”, anche a livello internazionale, è più facile trovare ambienti (reali e virtuali) in cui il compromesso con la chimica tradizionale e con i vecchi schemi di pensiero sia preferito alla ricerca di nuove soluzioni.
Il movimento verso il quale e con il quale viaggio io è comunque un movimento inevitabile, mondiale, per l'intimo intreccio che si va di questi tempi sempre più evidenziando tra economia ed ecologia. E nell'economia è compresa l'economia.... domestica (cosiddetta anticamente) che nei tempi che incontreremo diventerà punto strategico, sempre di più, in qualità e quantità che forse mai avremmo immaginato.
Non sono un'integralista "ambientalista vecchia maniera", non lo sono mai stata, mica comincerò adesso :-)
Ma innovatrice e con la tendenza a guardare lontano verso l’inesplorato, questo sì.
Quell’inesplorato che ci riporti con i piedi per terra. O meglio, sulla terra.
E allora non dico che dobbiamo usare solo l’olio di oliva a chilometri zero, ma magari dico che il burro di karité (che già viene dall’Africa e fa vari viaggi e trasformazioni), il burro di cacao e una serie limitata di ingredienti -che ognuna saprà scegliere- ci può bastare per fare le nostre preparazioni casalinghe. Fantastiche ed efficaci ma non stupidamente sofisticate.
E per il resto dei prodotti che ci servono, ci rilassiamo e scegliamo nei migliori negozi i nostri cosmetici eco-bio frutto di ricerca e di tecnologia, che ovviamente sapremo riconoscere, valutare, pretendere.
Questa naturalmente è una mia precisa posizione etica che non impongo a nessuno. La offro semplicemente alla valutazione di chi legge perchè, me compresa, si pensi alle azioni che facciamo quotidianamente e al loro impatto ambientale.
Molte volte volte porto avanti anch'io dei comportamenti poco ecologici...... e passo dopo passo voglio migliorare nelle mie azioni di tutti i giorni.

Dopo questa riflessione, torno alla pratica.

Ho trovato in quest’ultimo anno due lavori italiani pubblicati in rete e scaricabili gratutitamente che danno qualche buon spunto di partenza.
Trovo il loro impianto teorico e le informazioni fornite molto buone.
Sia per autoprodurre che per scegliere o almeno iniziare a conoscere i prodotti in commercio.

Trovo meno utili e molte volte poco fattibili, oppure poco piacevoli, alcune volte inutilmente macchinose, altre volte cosmetologicamente improponibili, la maggior parte delle ricette proposte.
In alcuni casi invece alcune ricette mi hanno fornito una qualche ispirazione.

Si sa, i gusti sono gusti e ognuna ha i propri anche in fatto di cosmetica.

Ciò non toglie che i seguenti lavori siano fatti molto bene nella parte informativa e redatti da persone sicuramente competenti.

Il laboratorio Stilinfo di Venezia, cliccare per scaricare la dispensa gratuita, molto sintetica e semplice:

http://www.ambiente.venezia.it/ambientario/upload/labostilinfo_detersivi310505_1autoproduzione.pdf

lo sportello del progetto veneziano per chi vuole ulteriori informazioni anche su altri progetti di ecologia e ambiente:
http://www.ambiente.venezia.it/nuovo/pagina.asp?id_pagina=77

Qui di seguito invece trovate un vero e proprio libro da scaricare gratuitamente.
Si tratta del lavoro di Francesca Marotta che affronta il tema della bellezza naturale anche dal punto di vista dell’alimentazione, fornendo sia ricette cosmetiche che di cucina.

Anche in questo caso però, mentre mi ritrovo nel 90% delle posizioni teoriche, mi ritrovo al massimo nel 10% della realizzazione pratica.
Ad esempio non consiglierei mai di usare la curcuma nella cosmetica-fai-da-te sia perché ne conosco direttamente il potere colorante e macchiante (giallo vivo) perché uso questa spezia in cucina sia perché ho già incontrato in rete qualche disperata che se l’era spalmata in faccia e non riusciva più a toglierla. La battuta nasce spontanea: effetto Simpson.

Altre soluzioni pratiche che non condivido sono le ricette delle saponette di Marsiglia fatte a scaglie, cucinate e integrate con mandorle o frutta secca….. Perché tutta questa macchinosità per ottenere… una nuova saponetta di Marsiglia?

E il balsamo labbra al mandarino: la sola cera d’api con olio non credo che sortisca gli effetti desiderati sulle labbra. Inoltre l’uso degli olii essenziali in questo balsamo è smodato: secondo me è un dosaggio troppo alto e rischia di irritare alcune pelli sensibili.
Secondo me si indicano dosaggi troppo alti di olii essenziali anche negli olii per i bebé.
La mia filosofia e la mia pratica è del tutto diversa e segue piuttosto i dettami dell’aromaterapia francese.
(intendo: niente olii essenziali prima dei 3 anni di età, dunque un olio per bebè per me non deve esistere. Successivamente, cioè per bambini dopo i 3 anni, molta cautela nei dosaggi e concorde il medico.
Nella mia cosmetica casalinga, per adulti: olii essenziali in bassissima dose per mera profumazione, altrimenti si rischia di indurre un effetto aromaterapico in chi non lo desidera e nemmeno lo conosce. Se le dosi sono più alte del mero e lieve "profumino" bisogna allora spiegare l'effetto psico-fisico che ci si aspetta da quegli olii. Nel caso del balsamo labbra si cita mandarino, cannella, menta, in buona quantità.... ma non se ne spiegano le differenze....)

Trovo invece ottimo nel libro della Marotta il consiglio della detergenza con le farine di cereali e di legumi. Ottimo!

Ma poi, ancora, si consiglia curcuma e mallo di noce per l’esposizione al sole, cioè proprio in un olio solare….... io dico che si rimane macchiate!

E lo shampoo-minestrone di lenticchie per lavarsi i capelli, tra l’altro riportato anche nel Laboratorio Veneziano Stilinfo ?
No no, il minestrone sulla testa non ce lo voglio :-)

E allora perché metto il link … ?

Perché trovo fantastico, valido e informativo nonché corretto tutto ciò che Francesca Marotta scrive prima della sua sezione delle ricette.
E’ davvero un lavoro ben fatto, con ottimi approfondimenti e basi scientifiche serie. Se mi dovesse leggere, le faccio tanti complimenti!
E per il resto, pazienza: ognuna farà a casa sua le ricette che preferisce :-)

http://www.stampalternativa.it/liberacultura/books/cosmesi.pdf

Un sentito grazie alle persone che condividono gratuitamente il proprio lavoro di ricerca.

Un altro lavoro molto utile che ci fa riflettere su quanta chimica “inutile” ci circondi, solo di recente valutata nei suoi effetti sulla salute umana, è il rapporto di Greenpeace sulle sostanze contenute nei profumi e la certezza che gli stessi si possano produrre con molecole più sicure.
In questo caso si evince come non ci sia la “cattiveria” di alcuni e la “bontà” di altri ma piuttosto una disinformazione dilagante, mancanza di studi, ecc.
http://www.greenpeace.it/inquinamento/chimica/profumi.pdf


...uhmmmm.... questo blog inizia a scarseggiare di ricette di bellezza.
Il prossimo post : ricette !!!

Ricette per lavare i pavimenti in ecologia e risparmio

E dunque, laviamo i pavimenti in stile ecologico ! Pronte ?

E’ giusto un inizio, gradito da molte persone, anche non appassionate all’eco-bio.
Perché ? Perché il risparmio è garantito e il risultato è splendido sui pavimenti.

Inoltre è la dimostrazione che iniziare ad applicare comportamenti più salutari per la persona e per l’ambiente è possibile immediatamente e allegramente.

Prima regola: solamente sostituire l’acqua fredda con quella calda o anche solo tiepida migliora sensibilmente il risultato delle nostre pulizie. E se anche voleste usare un detergente classico ne potreste mettere un dosaggio molto inferiore nel secchio.
=risparmio =ecologia =salute

Seconda regola:
se volete subito entrare nel vivo dello stile 100% non-inquinante, lavate i pavimenti solo con acqua calda e panno in microfibra.
Quelli in microfibra sono panni speciali che raccolgono e staccano lo sporco senza bisogno di detergenti, anzi ne è sconsigliato l’uso in combinazione con questi panni perché ne vengono danneggiati.

Se si lava usualmente con la sola acqua basterà poi ogni tanto fare un lavaggio “classico” con detergente (qui di seguito le ricette) e ogni tanto, in caso di situazioni particolari o professioni particolari, procedere ad un lavaggio con disinfezione.

Ricordando che si può disinfettare a vari livelli.
E che solamente situazioni particolari richiedono una disinfezione con prodotti molto forti.
In generale, al giorno d’oggi è più facile trovare un bambino (e anche un adulto) che sviluppa un’allergia ad un disinfettante o detersivo che un bambino che ha contratto un’infezione da un pavimento sporco.
Dunque , pensare bene di che cosa abbiamo bisogno nella nostra casa: se dobbiamo disinfettare, disinfettiamo ma se ragionevolmente non serve è inutile inquinarci senza motivo.
La disinfezione classica infatti è piuttosto inquinante per noi e per l’ambiente.
Nel sito dei detersivi bioallegri http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm potrete trovare delle indicazioni per un concetto di disinfezione –un po’ più blando e più naturale- che consiste nel creare ambienti sfavorevoli ai batteri, oppure nell’uso di acqua ossigenata che usata nel giusto modo disinfetta bene.

Ma ora vediamo le ricette per pavimenti.
Sono delle “formule” per chi usa i normali panni di cotone, il “sacco”, o simili.

Ricetta per Pavimento di piastrelle/ceramica e di legno verniciato

*secchio di acqua calda
*4 cucchiai di aceto (io uso quello di mele e assente di additivi chimici)
*2 cucchiai di alcool denaturato, quello rosa, fate attenzione a comprare alcool puro e non detergenti di colore rosa – è un errore molto frequente perché vengono esposti vicini negli scaffali dei negozi.
Al posto dell’ alcool denaturato di può usare l’alcool “buongusto” cioè quello bianco per alimenti. Costa di più ma puzza molto di meno.
*qualche goccia di detersivo per piatti (io uso quello ecologico) - la quantità deve essere davvero minima, 3-4 gocce, se volete una pulizia senza risciacquo, altrimenti ne potete mettere di più e poi procedere al risciacquo.

La ricetta di base sarebbe costituita semplicemente di acqua e aceto.
Quindi se non tollerate l’alcool ne potete fare a meno. Lo stesso, se non tollerate l’aceto mettete solo l’alcool. Se invece non tollerate entrambi usate acqua e detersivo per i piatti. Va benissimo.
La ricetta completa è davvero il massimo del risultato. Comunque qualcuna dice che solo con acqua e aceto è uguale. Provate e sperimentate sul vostro pavimento!

Ricetta per pavimentazioni in marmo

*secchio di acqua tiepida
*3 cucchiai di alcool denaturato, quello rosa, fate attenzione a comprare alcool puro e non detergenti di colore rosa – è un errore molto frequente perché vengono esposti vicini negli scaffali dei negozi. Al posto dell’ alcool denaturato di può usare l’alcool “buongusto” cioè quello bianco per alimenti. Costa di più ma puzza molto di meno.
*qualche goccia di detersivo per piatti (io uso quello ecologico) la quantità deve essere davvero minima, 3-4 gocce, se volete una pulizia senza risciacquo, altrimenti ne potete mettere di più e poi procedere al risciacquo.
In questa ricetta NON si usa l’aceto perché sulle superfici in marmo non vanno usate sostanze acide. Inoltre ho consigliato l’acqua tiepida per non far evaporare l’alcool troppo in fretta dai pavimenti e sfruttarne meglio il potere lucidante.

Ricetta per pavimenti in legno non verniciati oppure oliati

Senza dubbio, usare solo acqua e panno molto strizzato.
Qui la microfibra sarebbe d’obbligo in quanto pulisce meglio di un normale panno in cotone o di altre fibre. Se il pavimento è molto sporco si possono usare pochissime gocce di detersivo per i piatti diluito nell’acqua.

Nota sulla lucidatura di legno e di marmo:
se necessitate di fare una lucidatura con cere e simili, ricercate nei negozi specializzati prodotti rigorosamente ecologici certificati. Si tratta di prodotti che resteranno a lungo sul pavimento e quindi nell’aria che respirate. Personalmente non ne ho mai sentito il bisogno, di lucidare :-)



….. eeh? …….
Ah già, ho dimenticato il profumo.
Dunque dunque. Degli olii essenziali e del loro uso parlerò più avanti in maniera approfondita.
Io non amo metterli sui pavimenti ma si può fare, ponendo attenzione nel diluirli bene prima nell’alcool onde evitare irritazioni alle mani per il contatto diretto (non sono solubili nell’acqua).

…… perché volete profumare i pavimenti?

Secondo me è meglio profumare gli ambienti: scorze di arancia e di limone sui termosifoni caldi, stecche di cannella e chiodi di garofano d’inverno. Per l’estate e per tutte le stagioni: chicchi di caffè mescolati a bacche di vaniglia tagliate a pezzi. Un cestino di pesche, d’estate. Una piantina aromatica! Ultimamente se ne vedono anche nei supermercati, in piccoli vasetti, spesso coltivate biologicamente. D’estate si può anche cercare la menta che cresce spontaneamente e farne dei mazzi profumatissimi, si mette in un vaso con l’acqua, proprio come si fa con i fiori.


Se sapete usare gli olii essenziali con funzioni di aromaterapia potete confezionarvi il vostro spruzzino personale aromatico per ambienti.

Se invece volete affidarvi a prodotti già confezionati affidatevi a prodotti garantiti puri e naturali. L’aggiunta di molecole sintetiche purtroppo oggi è una pratica diffusa anche per i profumi venduti in erboristeria e nei negozi bio. Soprattutto quelli per ambienti. Dunque trovare un profumo naturale al 100% oggi è ardua impresa. Cercate bene e pagate prezzi alti solo a fronte di alta qualità. Altrimenti spruzzare un po’ della vostra eau de toilette o di dopobarba sarà la stessa cosa.…. cioè molecole profumate di sintesi (se non siete già del tutto passate all'eco-bio).

Ricordate che Fragrance/Parfum è dicitura generica che indica nel 99% dei casi molecole sintetiche. Mentre Fragrance/Parfum from natural essential oils è la dicitura per le fragranze naturali. Che possono anche giustificare un prezzo alto.
Attenzione perché spesso si trovano in uno stesso prodotto sia profumi naturali che di sintesi…..


Per altre pulizie “pulite”
http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm

giovedì 5 marzo 2009

Pulizie di primavera? BioAllegre !


E' veramente privilegio di un'élite usare detersivi ecologici e biologici?

La risposta è NO.

Si può ripensare un diverso modo di detergere, tenendo presente economia, salute e ambiente in un colpo solo?

La risposta è SI.


Di tutto questo e soprattutto delle soluzioni pratiche, e immediate!, per realizzarlo si parla nel Manuale dei Detersivi BioAllegri.
Si tratta di un manuale gratuito scaricabile integralmente da internet e del Progetto del Gruppo Mondo Nuovo. (segue link)
Un progetto che ha portato il manuale anche a trasformarsi in libro cartaceo per chi volesse acquistarlo o regalarlo. Il ricavato va a contribuire a progetti di beneficenza e di utilità sociale. Dunque, anche il libro è stato fatto con un intento di servizio e di volontariato.


Ma vengo al dunque.
Conosco le BioAllegre, in maggioranza donne, in un forum su internet e subito mi è chiara la loro differenza rispetto ad altre esperienze: la volontà di essere pratiche e la volontà di offrire ad altri la propria esperienza perché consapevoli che non è facile al giorno d’oggi districarsi tra mille informazioni contraddittorie, ammiccanti, spesso teoriche, ancor più spesso bufale.


Il salto per me è breve, perché provengo da “passioni salutiste”.
E nello stesso tempo è un salto quantico…. perché di punto in bianco mi rendo conto che NON avevo MAI preso in considerazione i detersivi !!


Succede insomma che metto in dubbio tutto per una decina d’anni: cibo, vestiti, stili di vita, medicine, creme e cremette, profumi, vernici dei serramenti, packaging che acquisto.…….
Certo, sono una di quegli esseri ruspanti che non ha mai usato l’ammorbidente…. odio l’odore della candeggina e dell’ammoniaca e quindi non le uso…… chiamo qualche povero mortale se devo sgorgare una tubazione con metodi chimici…... perché sono sensibile principessina, e tutto ciò mi dà fastidio, anzi mi fa sentire male per dir la verità.…… prendo in mano con sospetto i panni profumati che mi consegna la lavanderia….... elimino “per istinto” dai miei acquisti alcuni prodotti lucidanti per i mobili….. troppo fastidio, troppo profumo…..

PERO’ !!!! Però ancora non penso ai detersivi !

Ma sarò tonta ??!!??? Eh sì.
Magari mi gratto e mi sgratto perché la pelle protesta però….ancora non penso ai detersivi.


Frequento da anni i negozi BIO e vedo là nei loro scaffali i prodotti per le pulizie però così… a naso…. penso che la differenza sarà...... sarà che sono fatti di Marsiglia..... sarà magari la profumazione naturale e meno intensa….... E SU QUEST'ULTIMA OSSERVAZIONE NON E’ CHE MI SBAGLIASSI DI MOLTO (scoprirò poi infatti che in molti casi la sola cosa BIO è la scritta sulla scatola… nel senso che è scritto BIO oppure ECO ed è l’unica cosa BIO che avrai se non sai riconoscere le composizioni dei detersivi e quindi distinguere un vero ecologico da un falso-ecologico)
Però, chissà, finchè non ho letto le riflessioni delle ragazze BioAllegre non avevo mai pensato di approfondire.

E poi : che prezzi!!!!!! No, no, non me lo posso permettere. Già per mangiare qualcosa di bio spendo fortune. Ben spese, devo dire :-)

(anche qui: oculatezza mi raccomando, c’è molto da sfrondare anche nell’alimentazione biologica)

…. E invece ho incontrato le ragazze bioallegre, le ho contattate, mi sono catapultata a studiare, ho cominciato a fare prove e provette e domande……… e …… ho scoperto che lavare ecologico mi fa risparmiare tempo, soldi, fatica.
Infatti l’unica cosa su cui non concordo molto con le bioallegre è il fatto che la detersione tradizionale conceda tutto e subito mentre con quella ecologica bisogna aver –in qualche modo- più pazienza…....


A me sembra piuttosto che l’adozione di sistemi veramente naturali nella detersione sia solo un metodo diverso di organizzarsi.
Boh, sarà che ognuna ha un’esperienza diversa ma io ero molto più occupata prima con le pulizie e nemmeno i prodotti di marca mi hanno dato i risultati dell’acido citrico usato adeguatamente, ad esempio. O dell'acqua bollente usata al momento giusto sullo "sporco giusto". Voglio dire che l’efficienza dei metodi naturali-ecologici risulta nella mia esperienza in alcuni casi superiore e nel resto dei casi uguale alla detersione classica.


Adesso faccio prima, più veloce, perché SO COME FARE.
Perché ho una conoscenza minima di chimica di base della detersione.
Prima non avevo molta coscienza di che cosa significasse lavare e togliere macchie. Leggevo le “scritte pubblicitarie”, mi arabattavo, se mi sembrava più sporco aggiungevo più detersivo (operazione perfettamente inutile), cercavo qualche volta smacchiatori miracolosi oppure consegnavo il tutto a mia madre per l'uso della candeggina (ricordate il mio nasetto da principessina)…... avevo flaconi di diversi tipi (e io sono una sobria!) per diversi tipi di tessuti e di colori. Adesso ho solo 2 tipi di detersivo per il bucato e un additivo naturale smacchiante/sbiancante.
Adesso so che cosa prendo in mano e come usarlo. Per questo faccio prima.

E poi devo riconoscere che un VERO detersivo ecologico, il suo prezzo lo vale tutto e anzi mi fa risparmiare.

Un solo esempio.

Il detersivo liquido ecobiologico per lavare i piatti a mano, io compro quello della Sonett.


*E’ la mia cura di bellezza per le mani (nel senso che le mani non si rovinano più e non mi servono più quintali di creme).

*E’concentratissimo, ne compro una tanica da 5 litri che mi bastano per molto più di metà anno (se lo usassi solo per i piatti mi durerebbe tranquillamente 1 anno).
Specifico che non ho la lavastoviglie.

*Con lo stesso detersivo “confeziono fai-da-me” in vari modi e con aggiunta di altri pochi ingredienti semplici ed economici: detergente per varie superfici, il detergente per pavimenti, spruzzini sgrassanti vari, per vetri, specchi, ecc……..

*5 litri per 17 euro di spesa…. O almeno questo era il prezzo l’ultima volta che l’ho comprato :-) al prossimo acquisto vedrò se è aumentato. Se anche mi costasse 20 euro…. Beh, ho risparmiato già parecchio, no ?


E poi, che soddisfazione sapere che non scarico nell’acqua e nella terra sostanze inquinanti ! Se gli altri vogliono inquinare l’ambiente, prego !! Io no!! Mi vanto di far parte dell’élite consapevole che non inquina, per quanto mi è consentito fare nella piccola economia domestica.
Attenzione: che tipo di élite è quella di cui voglio far parte?
E' un'élite umile, sempre in ricerca e aperta ad altre posizioni. Della stessa élite può far parte una donna (anche un uomo eh) che sceglie di lavare i piatti e i panni con un detersivo tradizionale, imparandone "i segreti" e riuscendo così a dimezzare il suo consumo con vari metodi.
Non è detto che l'impatto ambientale sia diverso dal mio: ci sono diverse valutazioni da fare in merito (materie prime, loro trasformazioni, loro trasporto). L'importante è che tutte/i tendiamo verso lo stesso obiettivo: inquinare meno noi stesse e l'ambiente, e in più risparmiare. La strada verso metodi più ecologici è personale e personalizzata. Solo così si arriva, secondo me, al possibile impatto zero.

E poi…… e poi che cosa ho imparato ancora in circa 1 anno di sperimentazioni ?


Che alcuni semplici ingredienti che abbiamo normalmente in casa ci permettono di fare le pulizie benissimo. Senza fastidi per il nasetto delicato. Senza spese anomale (anzi il contrario). Senza stress.


Per me infatti sono pulizie anti-stress. Se anche il mio blog si concentra più sulla cosmesi, le varie ricette di pulizia casalinga e di detersione sono anch’esse delle cure di bellezza, perché sono anti-stress, perché diventano quasi un hobby, perché giochiamo un po’ al piccolo chimico (con conoscenze scientifiche per non farci del male)…… e perché non ci rovinano la pelle !


La maggior parte delle ricette per le pulizie che scriverò in questo blog sono le ricette dei Detersivi Bioallegri, cioè sono le soluzioni del gruppo Mondo Nuovo.
Se anche sono un po’ diverse dalle loro ricette, sempre a quelle sono ispirate. La base di partenza me l'hanno fornita loro e quindi la maternità per me è sempre riconosciuta alla BioAllegria.


Che cosa vi manca dunque per iniziare ?

Il link del sito, con tutto quello che volete sapere sui detersivi e in più il lavoro del gruppo-pannolini per chi ha bimbolini.
http://biodetersivi.altervista.org/homepage.htm
E il link per chi volesse il libro in tutto il suo splendore editoriale
http://biodetersivi.altervista.org/index_file/guida-ai-detersivi-bioallegri.htm
Da qualche tempo esiste anche il Blog Ecorriera, la corriera con le notizie.
http://biodetersivi.blogspot.com/